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Origini e storia della Settimana Europea della Mobilità (e della mobilità elettrica romana)

2 Ago

In Europa

  • Nel 1994, alla Conferenza Internazionale sulle Città Accessibili organizzata a Toledo, in Spagna, per la prima volta l’attivista-ambientalista Eric Britton propose  l’idea della “giornata senz’auto“, o quantomeno “giornata con meno auto tramite carpooling e carsharing” (all’epoca se non potevi girare in auto a benzina… giravi a piedi! Non c’erano alternative elettriche valide, solo scassoni al piombo).
  • Nel 1995 Islanda, Inghilterra e Francia organizzano la prima giornata nazionale senz’auto. Nello stesso anno viene creato il World Car Free Days Consortium (“Consorzio mondiale giornate senz’auto”, sito non più attivo dal 2013) .
  • Nel 1997 l’Inghilterra avvio la prima campagna nazionale in tal senso.
  • Nel 1998 la Francia lanciò la campagna  In town, without my car! (“In città senz’auto!”)
  • 2000:
    • La Commissione Europea stabilisce ufficialmente che il 22 settembre di ogni anno è la giornata nazionale senz’auto per i Paesi europei.
    • Nasce la Settimana Europea della Mobilità, come estensione della campagna di sensibilizzazione ambientale nata come “giornata senz’auto”; non potendo ovviamente promuovere sensatamente un’intera settimana senz’auto,  la SEM promuoveva vari metodi alternativi all’utilizzo dell’auto: utilizzarLA di meno(scegliendo piedi, bici o mezzi pubblici), utilizzarNE di meno (aggregandosi “spazialmente” in carpooling o “temporalmente” in carsharing).
    • Viene creata la Giornata Mondiale Senz’Auto (World Carfree Day)

In Italia

Negli anni 2000 inizia l’ “invasione” di scooter elettrici in Italia: Piaggio Zip, Peugeot Scoot’elec, Oxygen Lepton, Malaguti Ciak, Italvel Day, come racconta un articolo di 16 anni fa di Fabio Galati su Repubblica.

A Roma

Risalgono agli anni  2000 anche le prime colonnine di ricarica, a Roma gestite da ATAC e “inizialmente” ad utilizzo gratuito… e così rimaste fin verso il 2016, quando Enel ha “fiutato l’affare elettrico” e iniziato “finalmente” a farsi pagare la corrente… arrivando all’astronomica cifra di mezzo euro a kWh nel 2018!

Nel 2002 con la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 681/2002 il Comune di Roma varava i primi incentivi per l’acquisto di bici elettriche e scooter elettrici(*).

Il 22 settembre 2002 è stato inaugurato dal Sindaco il primo lotto di stazioni di ricarica sul territorio cittadino.
Sono in corso di elaborazione i progetti relativamente ai siti del secondo lotto:

  • P.zza Verdi
  • P.zza Annibaliano
  • V.le Eritrea
  • Via Appia Nuova
  • P.zza Re di Roma
  • P.zza Mastai
  • Via Ostiense – fronte Università Roma Tre

 

Nel 2003 il Comune di Roma riportava (**):

A completamento delle attività di promozione e diffusione dei veicoli elettrici, il Comune di Roma ha avviato la realizzazione sul territorio urbano di una rete di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, il cui primo Lotto di interventi, consistente in quattro stazioni per complessivi 48 punti di ricarica, è già stato attivato ed il secondo Lotto per ulteriori sei stazioni è in via di attivazione.

Curiosità: nel 2003 il Comune di Roma diceva anche:

Sempre nel corso del 2003 è stato avviato il progetto del corridoio della mobilità su via Tiburtina, nel tratto da Rebibbia ai confini comunali. Il progetto prevede l’allargamento della strada con l’inserimento di una carreggiata ad uso esclusivo del trasporto pubblico. La realizzazione dell’infrastruttura prevede anche la predisposizione degli apparati per un futuro attrezzaggio di mezzi a trazione elettrica. Nel corso del 2004 saranno avviati i lavori.

Al 2018 i lavori devono ancora terminare e non stanno messi bene…

 

Nel 2005(***):

La “promozione di diffusione e di uso dei veicoli elettrici”, si è sviluppata – anzitutto – sulle seguenti iniziative:

  • l’incentivazione all’acquisto di ciclomotori elettrici
  • la costituzione di una flotta di ciclomotori elettrici di proprietà comunale. Circa 400 veicoli furono acquistati nel 2000 con fondi giubilari […]  (il servizio era disponibile presso i parcheggi di scambio di piazzale dei Partigiani e Villa Borghese).
  • la realizzazione di una rete di ricarica pubblica per veicoli elettrici. Attualmente sono attive 4 stazioni ( Piazza Cola di Rienzo, Piazzale Aldo Moro, Viale Europa e via dei Pontefici) ed è previsto nel corso del 2005 l’avvio della realizzazione di ulteriori otto stazioni.

Ecco alcune rare foto delle antiche colonnine di ricarica ACEA un tempo situate nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese (foto del 2012):

Foto di modelli successivi di colonnine: non più ACEA ma ATAC, non più trifase (presa rossa) ma monofase (blu), non più presa industriale ma presa specifica SCAME LIBERA per mezzi elettrici.

I Raduni Elettrici Romani

Il 20 giugno 2010  l’Associazione Nazionale Veicoli Elettrici organizzava il primo Raduno Elettrico Romano (anche se ancora non aveva questo nome: era un raduno di Vectrix, ed esisteva solo il Vectrix VX-1).

Il 27 febbraio del 2011 l’Associazione Nazionale Veicoli Elettrici organizzava il… secondoprimo” Raduno Elettrico Romano. 🙂

La vera attività del mai-ufficializzato Gruppo Raduno Elettrico Romano inizia proprio nel 2011, in “trasferta provinciale” a Colleverde di Guidonia. Inizialmente il coordinamento avviene tramite forum, poi Facebook inizia a dilagare e nel 2014 nasce la pagina Facebook ufficiale.

Nel 2012 esce la prima edizione della prima, e forse ancora unica, guida completa in italiano ai mezzi elettrici, nel 2018 arrivata alla settima edizione.

Il 13 marzo 2016 ecco un terzo… “primo raduno” elettrico a Roma 🙂 , per l’occasione chiamato “flash mob” , a cui seguiranno negli anni successivi altri raduni.

Nel 2018 arriva a roma il Campionato Mondiale di Formula E, corsa automobilistica riservata alle auto elettriche; iniziativa inventata così presto… che ancora le auto dovevano essere CAMBIATE (piuttosto che ricaricate) a metà gara, a causa della scarsa capacità delle batterie! Solo dal 2019 correranno per la prima volta auto in grado di completare l’intera competizione con una sola batteria (e senza cambiare la lunghezza del percorso).


(**)  Misure per la prevenzione e riduzione delle emissioni inquinanti – Provvedimenti attuati dai dipartimenti X e VII

Documento elaborato da Eugenio donato, Gianfranco taccari, Roberto gabriele, Teresa scelta, Donatella Donati

(***) Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) di ROMA – AGGIORNAMENTO  2005

Colonnine di ricarica “ScameMobility”: istruzioni per l’uso

5 Gen

Ho trovato il manuale di istruzioni per l’utilizzo delle colonnine di ricarica Scame Mobility, una delle quali recentemente installata presso Ikea Porta di Roma:

Fai clic per accedere a ZP90856-I-6.pdf

Non l’ho ancora letto, intanto lo “appoggio” qui…

In seguito aggionerò il posto con un riassunto semplificato delle istruzioni.

Ancora sulla colonnina di ricarica di Ikea Porta di Roma

5 Gen

Piccolo approfondimento dopo il post precedente.

Sono stato al servizio clienti di Ikea per fare la tessera per la colonnina. La prima commessa non sapeva niente, ma per fortuna un’altra sapeva dov’era il foglio con le spiegazioni della colonnina. Così ho scoperto che:

– per ricaricare la colonnina serve un’apposita tessera, che NON è la card Ikea Family

– la card Ikea Family è comunque necessaria (ma tanto è gratuita)

– per ricaricare, bisogna portare la carta Ikea Family (o anche Ikea Business) al Servizio Clienti; in cambio verrà consegnata la tessera che permette di effettuare la ricarica, per la quale però non viene fornito nessun supporto tecnico, bisogna già sapere come si fa

– essendo necessario l’accesso al Servizio clienti per poter ricaricare, di fatto la ricarica si può effettuare solo durante l’orario di apertura, che è 10.00-21.00.

Poichè ero lì in auto e non in scooter, e stavo andando al cine e non a cazzeggiare 😉 , non ho provato a ricaricare, quindi servirà una terza puntata.

NOTA: per fare la card Ikea Family (o Business) non serve andare al servizio clienti, basta usare da soli uno dei PC all’ingresso di Ikea per registrarsi e farsi stampare sul momento la card.

—–

Il giorno dopo passavo dalle parti di Ikea Anagnina, e mi sono fatto un giro al parcheggio tanto per curiosità, ma non ho trovato colonnine.

Colonnine di ricarica ENEL: come funzionano? Quanti kW erogano?

3 Ago

Spinto dalla domanda di un utente ho iniziato a cercare informazioni sul funzionamento delle colonnine di ricarica ENEL, ora particolarmente interessanti visto che finalmente è stata varata la tariffa a consumo per la ricarica (40 centesimi a kWh invece che 25 euro fissi al mese, si chiama Enel Drive Free RIcarica Pubblica).

Ho così trovato il documento ufficiale con le specifiche:

http://www.enel.com/en-GB/doc/innovation/infrastruttura_di_ricarica_per_veicoli.pdf

Specifiche colonnine ricarica ENEL: da 3 a 22 kW

Specifiche colonnine ricarica ENEL: da 3 a 25 kW

Quindi è possibile ricaricare sia a 3 kW (presa SCAME LIBERA, lato sinistro) che a 25 kW (presa Mennekes, a destra della colonnina).

Per poter funzionare, la colonnina richiede due cose:
– una tessera magnetica personale (v. post dedicato)
– una spina di ricarica compatibile

Attualmente io conosco solo le specifiche della spina SCAME LIBERA:

Non è facile trovarla nei negozi, dove perlopiù vendono spine industriali: sembrano uguali… ma di uguale hanno solo il colore, i contatti sono diversi!
Poi, ammesso di trovarla, occorre installare al suo interno un piccolo circuito elettronico, affinchè venga correttamente riconosciuta dalla colonnina:

Schema elettrico originale da documentazione SCAME:

Circuito elettronico di controllo, senza il quale la colonnina non eroga elettricità:

Dove comprare la spina a Milano:

Spine SCAME libera per mezzi elettrici a Milano

A Roma una volta le regalavano in Piazzale degli Archivi 40, presso l’Ufficio Mobilità.

Sennò dovrebbero venderle nel negozio di elettricità “Sonepar/RER” sulla Via Nomentana al numero 1214, altezza GRA  (il negozio fa apertura Lunedì – Venerdì 7.30 – 13.00 14.30 – 17.00).

Questi riferimenti presi dal PDF dell’ENEL potrebbero essere utili per capire come funziona la ricarica Mennekes, casomai si trovasse la presa SCAME occupata (non so se la Mennekes può erogare meno di 25 kW o se farebbe esplodere uno scooter… 🙂  )

Norme di riferimento

  • CEI EN 61851-1 – Ricarica conduttiva dei veicoli elettrici – Aspetti generali.
  • CEI EN 61851-22 – Ricarica conduttiva – Stazioni di ricarica in c.a. per veicoli elettrici.
  • CEI R069-001 (CEI 69-10) – Dispositivi di connessione in c.a. per la ricarica conduttiva dei veicoli elettrici.
  • CEI 69-6 – Foglio di unificazione di prese a spina per la connessione alla rete elettrica di veicoli elettrici stradali.
  • CEI EN 60950-1 – Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione – Sicurezza – Parte 1 – Requisiti generali.
  • CEI EN 610000-6-1 – Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 6-1: Norme generiche – Immunità per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera.
  • CEI EN 610000-6-3 – Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 6-1: Norme generiche – Emissioni per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera.
  • CEI CT 312-1 – Prescrizioni di sicurezza per stazioni di ricarica per veicoli elettrici stradali.

Nota: “ricarica conduttiva” significa che “serve una spina”; esistono anche progetti sperimentali di ricarica INDUTTIVA, cioè per prossimità, ma niente di ancora pubblicamente disponibile, che io sappia. Ovviamente il grosso vantaggio è l’enorme sicurezza di non dover armeggiare con cavi elettrici ad alta potenza.