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Scooter elettrici, multe e omologazioni: facciamo chiarezza

16 Lug

Capita spesso di leggere sui giornali di persone che sono state multate per aver guidato scooter elettrici che risultano “illegali”.

Ma cosa significa?

Quand’è che uno scooter elettrico è “legale”?

Ci sono varie categorie di “mezzi elettrici a due ruote”, che possiamo riassumere brevemente in:

  1. biciclette
  2. ciclomotori
  3. motocicli

In Italia qualunque bicicletta elettrica deve rispettare tutte queste prescrizioni per essere a norma; se ne viola solo una, è illegale:

  1. velocità massima: 25 km/h
  2. potenza massima: 250 Watt
  3. pedalata: assistita, non autonoma

Il punto 3 è quello più critico: le biciclette elettriche utilizzabili in Italia devono essere a pedalata assistita, cioè il motore deve accendersi solo mentre si pedala, e spegnersi se si supera la velocità di 25 km/h; altrimenti, non possono circolare su strada; e non serve mettere il casco o assicurarsi (sempre che qualche agenzia sia disposta ad assicurare il mezzo): non si può circolare e basta, pena multe anche pesanti (fino a 1000 euro!) per guida di veicolo non assicurato!

Per quanto riguarda le categorie superiori, cioè ciclomotori e motocicli:

  • ciclomotore: mezzo elettrico a due ruote o tre tuote di potenza continua massima non superiore a 4 kW e velocità massima di 45 km/h.
  • motociclo: mezzo elettrico a due o tre ruote che supera anche solo uno dei due limiti di un ciclomotore

La “potenza continua” è la potenza erogata dal motore in modo continuo, quindi in marcia a velocità costante; tale potenza non deve superare i 4 kW; può sembrare poco (sono circa 6 cavalli), ma per un ciclomotore, che pesa meno di 100kg, significa un rapporto potenza/peso di 40 W/kg, che consente prestazioni eccezionali, con enorme ripresa in partenza da fermo, sia in pianura che in salita: è il rapporto potenza/peso di un’utilitaria! (un’auto di 1200 kg con motore da 50CV (37 kW) ha un rapporto potenza/peso di 30 W/kg).

Potenze superiori a 4 kW, per uno scooter, non servono per avere buone prestazioni in partenza o in salita, ma solo per garantire velocità massime più alte: con 4 kW si può arrivare al massimo a 75 km/h, ma per andare a 90 all’ora servono 6 kW e per andare a 130 servirebbero 18 kW!

Ecco una tabella di riferimento (approssimativa, per scooter da 100kg, guidatore escluso):

  • 1.5 kW – 50 km/h
  • 3 kW – 70 km/h
  • 4 kW – 75 km/h
  • 5 kW – 85 km/h
  • 6 kW – 90 km/h
  • 10 kW – 110 km/h
  • 18 kW – 130 km/h
  • 21 kW – 135 km/h
  • 25 kW – 145 km/h

 

Purtroppo in vendita ci sono anche “oggetti” che vengono definiti “scooter elettrici” ma che in Italia non sono inseribili in nessuna categoria legale, come questo:

scooter-pedali-ann

La freccia evidenzia la presenza di pedali, ma questo strano oggetto ha in realtà un motore autonomo che funziona anche quando non si pedala, quindi non può circolare sulle strade italiane, pena pesanti multe: in teoria per farlo dovrebbe essere assicurato e targato, ma pre-requisito per assicurare e targare un mezzo è l’omologazione presso il Ministero dei Trasporti, che rilascia un Certificato di Omologazione; in mancanza di questo, la Motorizzazione non può immatricolare (=targare) il mezzo, e le assicurazioni, senza una targa, non possono ovviamente assicurare.

Quindi acquistare un mezzo come questo  significa buttare soldi in sanzioni amministrative, e probabilmente il mezzo viene anche sequestrato.

Da notare che talvolta anche scooter di importazione (cinesi o altro) non possono circolare in Italia, pur rispettando tecnicamente le norme riportate sopra, perchè non sono stati sottotoposti al Ministero dei Trasporti per effettuare le prove di omologazione, quindi sono privi di Certificato di Omologazione, e vale quindi quanto sopra: sono soldi buttati!

Oppure ci si può imbattere in falsi certificati di omologazione, basati sulla classica “truffa cinese” del nome simile; per esempio lo scooter cinese Tianke o Xiaofeilu HTRK122 prodotto dalla “Shanghai Huari Enterprise Development Company Limited“, ha un “emulo” GK122 della Goldenkey Electric Vehicle Company Limited, che è stato in passato venduto con un finto certificato di omologazione della VCA, con numero “e11*2002/24*0892*00”; in proposito il Ministero dei Trasporti ha emesso questa circolare, che sottolinea l’illegalità della cosa.

Il certificato fasullo ha data di emissione 2009, la circolare ha data di emissione 2011 e data di pubblicazione 2016.

Un Certificato di Omologazione non è un “pezzo di carta” ma un documento molto lungo, completo e complesso; quello illecitamente attribuito al GK122 è invece legittimamente associato all’HRTK122.

Notare che, nonostante somiglianza di forma e costruttor, l’HRTK122 non è l’Ecomission Ecojumbo, che è invece omologato come HRBJ183, e per il quale, date le somiglianze tecniche, è valido il certificato dell’HRTK122:

 

Volendo si potrebbe portare personalmente il mezzo presso un Centro Prove Autoveicoli (CPA) autorizzato, ma la procedura di omologazione è italianicamente lenta, lunga, burocratica e costosa.

 

 

Gruppi elettrici

22 Mar

Creata pagina di aggregazione gruppi:

https://autoguida.wordpress.com/gruppielettrici/

Flash mob elettrico 13/3/2016 10.00 a Roma

13 Mar

Domenica 13/3 alle 10.00 (tra un’ora) Flash Mob elettrico a Piazza S.Apostoli a Roma. Nissan, Mercedes, scooter vari http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/motori/sezioni/ambiente/2016/03/07/news/nissan_da_energia_al_flash_mob_elettrico_di_roma-134950567/

EICMA 2015: i nuovi scooter elettrici Govecs con batterie da 8kWh!

28 Nov

La Govecs, uno dei pochi marchi di scooter elettrici sopravvissuti alla morìa degli ultimi anni, ha presentato le sue novità all’EICMA: i vari modelli mantengono l’intramontabile telaio Italvel, ma ora alcuni sono equipaggiati con batterie da 5.3, 6.7 e addirittura 8 kWh! In quest’ultimo caso l’autonomia possibile arriva a 100 km dichiarati (ma in teoria anche 200, considerando consumi tipici di 40Wh/km dinun ciclomotore).
La maggior parte rimangono semplici ciclomotori da 45km/h, ma il modello s3.6 è un motociclo da 80km/h, che con 4.2 kWh e consumi di 60Wh/km puo’ vantare 70 km di autonomia reale.

Permangono purtroppo gli assurdi prezzi, da 5.000 euro in su.
http://www.insella.it/news/eicma-2015-govecs-aumenta-autonomia-e-carico-133492

Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica la Guida 2015 al risparmio di carburante

29 Set

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/cittadino-e-consumatori/qualita-di-prodotti-e-servizi/auto-ed-emissioni-co2

La guida contiene i soliti consigli (andate piano, non fate accelerate brusche, togliete il portapacchi,…), ma quel che è più interessante è l’elenco completo di auto elettriche ibride ed elettriche disponibili ad oggi e i relativi consumi, in L/km o in Wh/km.

 

Elettriche:

kWh/100km Wh/km
Volkswagen UP! 11,7 117
Citroën C-ZERO 12,6 126
Peugeot  iOn 12,6 126
Volkswagen GOLF 12,7 127
BMW  i3 12,9 129
Mitsubishi  i-MiEV 13,5 135
Smart FORTWO electric drive (coupé) 15,1 151
Ford FOCUS 15,4 154
Smart FORTWO BRABUS electric 16,3 163
Nissan e-NV200 16,5 165
Nissan LEAF 17,3 173
Mercedes-Benz Classe B 17,9 179

Ibride parallele (benzina):

L/km km/L gCO2
Toyota YARIS Hybrid  1.5 due 3,3   30,3 75
Lexus CT 200h 3,6   27,8 82
Toyota YARIS Hybrid  1.5 due 3,6   27,8 82
Toyota AURIS Hybrid  1.8 due 3,6   27,8 84
Toyota AURIS TS Hybrid  1.8 3,7   27,0 85
Lexus CT  200h due vol 5P CVT 3,8   26,3 88
Toyota YARIS Hybrid  1.8 due 3,9   25,6 89
Toyota AURIS TS Hybrid  1.8 3,9   25,6 89
Toyota PRIUS 1.8 due vol 5P 3,9   25,6 89
Toyota YARIS Hybrid  1.8 due 3,9   25,6 91
Toyota AURIS TS Hybrid  1.8 4,0   25,0 92
Toyota PRIUS 1.8 due vol 5P 4,0   25,0 92
Lexus CT  200h due vol 5P CVT 4,1   24,4 94
Toyota PRIUS + 1.8 mono  5P 4,1   24,4 95
Volkswagen JETTA 1,4/110 kW 4,1   24,4 95
Toyota PRIUS + 1.8 mono  5P 4,1   24,4 96
Lexus IS 300h Coupè 4P CVT 4,2   23,8 97
Ford MONDEO 4,2   23,8 99
Toyota PRIUS +  1.8 mono  5P 4,4   22,7 101
Lexus IS 300h Coupè 4P CVT 4,3   23,3 101
Honda JAZZ HYBRID 5P due vol 4,5   22,2 104
Lexus IS 300h Coupè 4P CVT F 4,6   21,7 107
Lexus GS 300h 4,7   21,3 109
Lexus GS  300h ber 4P CVT 4,9   20,4 113
Lexus GS 300h ber 4P CVT F 5,0   20,0 115
Lexus NX 2.5h 4×2 5,1   19,6 117
Lexus NX 5,2   19,2 121
Lexus GS 450h ber 4P CVT 5,9   16,9 137
Bmw ActiveHybrid 3  aut 4P 5,9   16,9 139
Lexus RX 450h SUV 4×2 CVT 6,1   16,4 140
Lexus GS 450h ber 4P CVT 6,1   16,4 141
Audi A8 HYBRID 2,0/155 kW 6,2   16,1 144
Nissan INFINITI 4P 305 CV ber 6,2   16,1 144
Audi A6 LIMOUSINE HYBRID 6,2   16,1 145
Lexus GS 450h ber 4P CVT F 6,2   16,1 145
Lexus RX 450h SUV 4×4 CVT 6,3   15,9 145
Nissan INFINITI 4P 305 CV ber 6,2   16,1 145
Audi A8 L HYBRID 2,0/155 kW 6,3   15,9 146
Bmw ActiveHybrid 5  aut 4P 6,4   15,6 149
Bmw ActiveHybrid 7  aut 4P 6,8   14,7 158
Bmw ActiveHybrid 7L  aut 4P 6,8   14,7 158
Audi Q5 HYBRID 2,0/155 kW 6,9   14,5 159
Nissan INFINITI 4P 305 CV AWD 6,8   14,7 159
Mercedes-Benz Classe S 400 7,0   14,3 161
Mercedes-Benz Classe S Lunga 7,0   14,3 161
Volkswagen TOUAREG 3,0/245 8,2   12,2 193
Lexus LS 600h ber 4P CVT 8,6   11,6 199

 

Ibride parallele (Diesel):

L/km km/L gCO2
DS5  Hybrid4  aut multiu^     3,3   30,3 85
Peugeot 3008 HYBRID4 2.0 HDi FAP 163     3,8   26,3 99
DS5 Hybrid4 aut multiu  1997     3,9   25,6 102
Peugeot 3008 HYBRID4  2.0 HDi FAP 163     3,9   25,6 102
Mercedes-Benz Classe CBerlina 300 h     3,9   25,6 103
Peugeot 508 RHX  HYBRID4 2.0 HDi FAP     4,0   25,0 104
Mercedes-Benz Classe C Station Wagon     4,2   23,8 106
Mercedes-Benz Classe E Berlina 300     4,2   23,8 110
Mercedes-Benz Classe E Station Wagon     4,4   22,7 114
Mercedes-Benz Classe S 300 h aut 4P     4,8   20,8 126
Mercedes-Benz Classe S Lunga 300 h     4,8   20,8 126
Land Rover RANGE ROVER 4P SW aut     6,4   15,6 169
Land Rover RANGE ROVER SPORT 4P     6,4   15,6 169

 

Ibride ricaricabili plugin (benzina):

kWh/100km Wh/km gCO2
Audi A3 SPORTBACK E-TRON 11,4 114 35
Volkswagen Golf 11,4 114 35
BMW i8 11,9 119 49
Toyota PRIUS PLUG-IN nd nd 49
Mercedes-Benz Classe C Berlina 11,7 117 54
Mercedes-Benz Classe C Station Wagon 11,9 119 55
Mercedes-Benz Classe S  Passo Lungo 13,5 135 65
Porsche PANAMERA S E-HYBRID 16,2 162 71
Bmw X5 xDrive40e 15,3 153 77
Porsche CAYENNE S E-HYBRID 20,8 208 79

 

Ibride ricaricabili plugin (diesel):

kWh/100km Wh/km
Volvo V60 Plug in Hybrid 13,3 133
Volvo TWEEN ENGINE 15,1 151
BMW  i3 REX 11,5 115
Opel AMPERA 16,9 169

 

Autonomia estesa (“REX”):

kWh/100km Wh/km gCO2
BMW  i3 REX 11,5 115 13
Opel AMPERA 16,9 169 27

.

 

Per i veicoli commerciali il futuro è elettrico.

22 Gen

Quante volte avete sentito dire che il futuro della circolazione sarà su veicoli elettrici? Sicuramente molte, come pure molte saranno le volte che avrete sentito trattare l’argomento mobilità elettrica con grande scetticismo. Costo eccessivo, prestazioni non soddisfacenti, pericolosità: purtroppo sono molte le false credenze che tuttora prevalgono quando si pensa ai veicoli di questo tipo. False credenze, appunto.

Come spesso accade, infatti, solo chi sceglie di assumersi qualche rischio e si azzarda a prendere una strada diversa da quella conosciuta, nel lungo termine beneficia dei maggiori risultati. Molte istituzioni e grandi imprese sembrano essersi accorte di ciò, per lo meno a livello europeo. A Londra, ad esempio, si vedono circolare nel centro città autobus a funzionamento elettrico da oltre un anno, mentre lo scorso autunno, sempre nella capitale britannica, hanno debuttato con grande successo i taxi elettrici. Anche se in Italia il processo di conversione alla mobilità elettrica si sta dimostrando più lento, le prospettive per il futuro sono decisamente positive, giacché anche nel nostro Paese cresce costantemente il numero di imprese che decide di dotarsi di una flotta aziendale composta da veicoli elettrici.

Se la scelta di un’automobile elettrica da parte di un privato può costituire un forte investimento e, talvolta, può non restituire vantaggi tali da giustificare la scelta stessa, per le imprese la situazione si capovolge. Senza ombra di dubbio, anche per un’azienda, a prescindere dalle sue dimensioni, l’acquisto di una flotta elettrica costituisce un investimento sul quale ragionare con attenzione; tuttavia, i benefici che si ottengono in seguito la rendono sicuramente una scelta intelligente. Basti citare quanto emerso da un recente studio americano: rispetto ai veicoli commerciali tradizionali, quelli elettrici assicurano un risparmio in termini di spese di manutenzione per chilometro di quasi il 75%.

Non solo, i veicoli elettrici raggiungono la loro piena potenza già all’accensione, rivelandosi ottimi partner lavorativi. Sia che siano impiegati su strada per la circolazione tradizionale, sia che siano destinati ad usi interni all’attività – come nel caso della circolazione in parchi o zone rurali o all’interno di grandi stabilimenti – i veicoli elettrici spiccano sui convenzionali per la loro silenziosità e maneggevolezza. Inoltre, dal momento che si possono ricaricare durante la notte o in qualsiasi altro momento di inattività, l’alimentazione delle batterie non costituisce un’operazione d’intralcio all’operatività aziendale. Diversamente da quanto accade nei contesti privati, nei quali può capitare di avere necessità dell’autovettura anche in momenti imprevisti, solitamente l’uso di veicoli per scopi commerciali rispetta orari e tragitti prestabiliti e permette perciò di pianificare il loro impiego e la loro ricarica secondo necessità. Infine, il risparmio in termini monetari aumenta notevolmente quando la presenza di una flotta elettrica si accompagna all’installazione di sistemi di cogenerazione di energia elettrica, consentendo al tempo stesso grandi livelli di risparmio economico ed energetico.

Concludendo, che crediate in un futuro elettrico o meno, quello che ormai è palese agli occhi di tutti è l’incapacità del nostro pianeta di poter sostenere ancora a lungo i livelli di emissioni attualmente prodotti dalla mobilità convenzionale. Urge una soluzione che sia largamente condivisibile e l’utilizzo dei veicoli elettrici per uso professionale sembra una possibile risposta, capace di ottenere un grande impatto in termini numerici grazie anche solo alla scelta di pochi singoli.

Fonte: Alkè Veicoli Elettrici

Test di ricarica alla colonnina Ikea Porta di Roma

15 Gen

Il terzo sopralluogo, dopo il primo di “ricerca” e il secondo di “abbonamento”, è stato quello buono.

O quasi.

Sono riuscito a vedere ed avere la famigerata scheda:

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Sono anche riuscito ad iniziare la ricarica:

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Il display segnava 16-16-16-03, che significa:

  • CORRENTE   MASSIMA  CAVO = 16A/3840W
  • CORRENTE   MASSIMA   PRELEVABILE = 16A/3840W
  • CORRENTE   IMPOSTATA = 16A/3840W
  • CORRENTE ASSORBITA = 3A/720W

Infatti avevo collegato due caricabatterie da 3A ciascuno. Il cavo è dotato di spina SCAME LIBERA 3° con circuito di controllo autocostruito.

Però ci sono stati dei problemi.

Il primo, il più evidente, è che entrambe le postazioni erano occupate da veicoli abusivi:

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Ho sentito dall’altoparlante del parcheggio richiedere lo spostamento dei due mezzi dalla zona riservata ai mezzi in ricarica. Avviso un po’ generico, ma le telecamere di sicurezza non riescono a vedere le targhe, dicono.

Nessun problema, ci ho pensato io, mostrando l’immagine al Servizio Clienti…. Il successivo annuncio specificava marca, modello e targa dei mezzi da spostare 🙂 .

Nel frattempo, io stavo combattendo col secondo, più importante problema.

Dal momento che non potevo stare abbastanza vicino alla colonnina per via delle auto, ho dovuto usare una prolunga. E mi sono chiesto: cosa succede se qualcuno la stacca?!? Vediamo subito, basta staccare la spina.

Ops…

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Contattore guasto

Come “contattore”?!? Ho solo staccato la spina! Una volta riattaccata, la ricarica, secondo il manuale della colonnina, doveva ripartire!

L’interruzione della ricarica senza distacco della spina dalla colonnina è infatti un evento/errore previsto dal sistema: secondo il manuale (pag.13), per ripristinare la colonnina bisogna “riarmare l’interruttore”, anche se non specifica quale (dentro o fuori dalla colonnina?!?).

  • In  caso  di  guasto  con  estrazione  sotto  carico,  vengono  emessi  3  beep  di  allarme,  si  provoca l’intervento  RCBO,  l’illuminazione  diventa  rossa,  i  led  si  spengono,  il  display  visualizza  [CARICA TERMINATA, RILEVATO (XXX V)], [CARICA TERMINATA, DURATA CARICA, ENERGIA ASSORBITA] e poi [CONTATTORE  GUASTO,  FUORI  SERVIZIO].  fino  al  riarmo  dell’interruttore;  quando  le  protezioni vengono  ripristinate  e  se  il  guasto  è  stato  rimosso,  l’illuminazione  torna  verde,  il  led  bianco  si accende ed il display visualizza [FUORI SERVIZIO] e poi torna alla visualizzazione iniziale.
  • Se l’interruttore viene riarmato con spina inserita e se le condizioni di guasto sono state eliminate, l’illuminazione  torna  verde,  il  led  bianco  si  accende  e  il  display  visualizza  [ESTRARRE  SPINA]  fino all’estrazione  della  spina;  quando  la  spina  viene  estratta  il  display  visualizza  per  alcuni  secondi [CARICA  TERMINATA,  DURATA  CARICA,  ENERGIA  ASSORBITA]  e  se  il  circuito  di  controllo  è  ancora integro la stazione è disponibile per una nuova carica.

 

Ma non c’è stato verso.

Vado per la terza volta al banco a informare della situazione, poi scendo ad aspettare il tecnico (nel frattempo le due auto sono ancora lì). Arriva, ma non sapendo che pesci pigliare, decide di provare a spegnere/riaccendere la colonnina. Così si incammina… cammina… cammina… l’ho seguito 🙂 per un po’, ma dopo 200 metri il pedinamento diventava troppo evidente e ho lasciato perdere… Chissà da dove diavolo si spegne la colonnina!

Comunque, non è servito a niente, la colonnina è rimasta bloccata e inservibile; ho solo visto un paio di messaggi in più:

— SCAME PARRE –

Release n. 02.07.1

E poi:

PRESA N.2 (C)   D

GUASTO mirrorCONTACT

(led bianco (in alto) lampeggiante)

La “C” tra parentesi significa “Presa di tipo 3°” (p.60 del manuale). “D” indica la presenza di contatore digitale di energia (N=nessuno, I=Impulsivo, T=TA).

 

E di nuovo:

CONTATTORE GUASTO

FUORI SERVIZIO

Led spenti. Luce in alto rossa invece che verde.

 

Significato del led bianco (manuale, pag.7):

Led di funzionamento bianco: indica il funzionamento regolare quando è acceso fisso e segnala una condizione di guasto quando è spento; in fase di inizializzazione e verifiche in corso può essere spento o lampeggiante; durante la registrazione delle card è lampeggiante.

Subito sotto al led bianco c’è un led blu:

Led di funzionamento blu: indica la carica in corso quando è acceso fisso e carica sospesa quando è lampeggiante; durante la registrazione delle card è lampeggiante.

 

Il “contattore” è l’interruttore elettromeccanico di potenza che avvia l’erogazione di corrente se cavo e veicolo sono in regola.

RCBO, il dispositivo che, stando al manuale, scatta in caso di guasto, sta per “Residual Current Circuit Breaker with Overload protection”; in italiano “Residual Current Circuit Breaker” si traduce in “interruttore differenziale”, che in volgare si traduce in “salvavita”, ma la “O” finale ci dice che nell’RCBO è incluso anche un rilevatore di sovraccarico, che normalmente nei salvavita non c’è (https://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore_differenziale ); cioè, l’RCBO, a differenza del salvavita, “stacca” sia se il contatto elettrico finisce in acqua o viene toccato da qualcuno, sia se si cerca di prelevare più corrente di quella per cui è tarato.

In america gli RCBO sono chiamati GFCI breaker (Ground Fault Circuit Interrupter – Circuito di interruzione per guasto a terra)

 

Inoltre, stupidamente il firmware prevede 4 soli messaggi di errore (pag.60):

  1. [Lettore RF, FUORI SERVIZIO]
  2. [Misuratore Energia, FUORI SERVIZIO]
  3. [Scheda COIMP, FUORI SERVIZIO]
  4. [CONTATTORE GUASTO, FUORI SERVIZIO]

Logicamente il n.4 fa pensare a un guasto elettrico permanente, mentre in realtà, almeno nel mio caso, significa “interruttore da riarmare”!!!

 

———————

 

Colgo l’occasione per riassumere il funzionamento di massima della colonnina:

 

Luce superiore:

  • spenta = colonnina spenta
  • verde = colonnina pronta
  • blu = colonnina in ricarica
  • rossa = colonnina guasta

 

Led di funzionamento bianco:

indica il funzionamento regolare quando è acceso fisso e segnala una condizione di guasto quando è spento; in fase di inizializzazione e verifiche in corso può essere spento o lampeggiante; durante la registrazione delle card è lampeggiante.

 

Led di funzionamento blu:

indica la carica in corso quando è acceso fisso e carica sospesa quando è lampeggiante; durante la registrazione delle card è lampeggiante.

Auto elettriche in prova gratuita a Roma dal 19 dicembre

18 Dic

Dal 19 al 23 dicembre torna a Roma “elettroshopping”, l’iniziativa del Comune per promuovere e far conoscere i mezzi elettrici:
http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW779993&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
Come già nel 2012 e 2013, non sarà esattamente come descritto su Ruoteperaria.com e sul sito del comune di Roma, ma è comunque interessante, non fosse altro perchè è gratis. Non aspettatevi però di poter davvero usare il mezzo per fare shopping: gli anni scorsi facevano fare semplicemente un giretto di 5 minuti. La novità di quest’anno è che i mezzi disponibili sono 3: Nissan Leaf, Nissan eNV-200 e Citroen c-zero.

EICMA 2014: l’elettrico è morto?!?

29 Ott

Sembra che l’ECIMA di quest’anno (6-9 novembre) sarà elettricamente triste: alla lettera E degli espositori non c’è Emax, non c’è Ecoitalmotor, non c’è Enertia, non c’è Etropolis, non c’è Ecomission; ma non ci sono nemmeno Brammo, Motorini Zanini, Bertini… niente di niente. Non c’è nemmeno la Zero Motorcycles con le sue nuovissime moto elettriche a lunga percorrenza!

Sembra che questo sia l’unico mezzo elettrico presente!!

KTM FreeRide E

Che tristezza.

Approvata direttiva europea sull’istituzione di una rete di ricarica internazionale per mezzi elettrici

26 Ott

http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=it&f=PE%2079%202014%20INIT

La traduzione italiana è stata a mio avviso fatta a vanvera, perchè gli obblighi di legge, in inglese espressi con “shall” che è i verbo imperativo “deve”, in italiano sono espressi all’indicativo (*), e per di più alcuni requisiti sono espressi in modo vago e approssimativo, ossia sono facilmente italianamente raggirabili, ma è comunque un primo passo verso un’Europa Elettrica.

In ogni caso, ecco alcuni punti che mi sembrano interessanti:

Articolo 4, comma 9:

Tutti i punti di ricarica accessibili al pubblico prevedono, inoltre, modalità di ricarica ad
hoc per gli utilizzatori di veicoli elettrici, senza la necessità di dover concludere contratti
con i fornitori di energia elettrica o gli operatori interessati.

Articolo 4, comma 12:

Gli Stati membri assicurano che il quadro giuridico preveda la possibilità che la fornitura
di energia elettrica a un punto di ricarica formi oggetto di un contratto con fornitori diversi
rispetto all’entità fornitrice dell’abitazione o della sede in cui sono ubicati detti punti di
ricarica.

Articolo 5, comma 1:

Gli Stati membri che decidono di includere nei propri quadri strategici nazionali punti di
rifornimento per l’idrogeno accessibili al pubblico assicurano, entro il 31 dicembre 2025, la
disponibilità di un numero adeguato di tali punti, per consentire la circolazione di veicoli a
motore alimentati a idrogeno, compresi i veicoli che utilizzano celle a combustibile, nelle
reti stabilite da detti Stati membri, inclusi, se del caso, collegamenti transfrontalieri.

(*) ad esempio, “The display of this information shall not mislead or confuse the user” invece di essere tradotto “L’indicazione di tali informazioni non deve indurre in errore o ingenerare confusione nell’utente” è stato tradotto “L’indicazione di tali informazioni non induce in errore o ingenera confusione nell’utente